28 febbraio 2003

incontro dei sindacati con Mantovano

Cari amici,

alla pagina di febbraio 2003 del mio sito troverete il resoconto di un incontro che CGIL, CISL e UIL hanno avuto ieri con il sottosegretario Mantovano.

Si e' discusso principalmente di regolarizzazione (andamento dell'esame delle domande, uscita e reingresso dei regolarizzandi, modifica del rapporto di lavoro in attesa di definizione della pratica, interpretazione della circolare sulla espellibilita' dei regolarizzandi).

Ringrazio Pietro Soldini (e Filippo Miraglia), per aver messo a disposizione il resoconto.

Cordiali saluti

sergio briguglio

20 febbraio 2003

regolarizzazione; minori; direttiva ricongiungimento

Cari amici,

altre prefetture (Roma e Genova) stanno considerando positivamente la posizione dei lavoratori in attesa di regolarizzazione per i quali si interrompa il rapporto di lavoro.

Alla pagina di febbraio 2003 del mio sito (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio) troverete notizie in proposito. Troverete, in particolare, le istruzioni e i moduli predisposti dall'UTG di Roma. E' positivamente contemplato anche il caso di dimissioni del lavoratore (non solo i casi di decesso del datore di lavoro o della persona assistita e di licenziamento).

Ringrazio Pino Gulia, Romana Sansa, Silvia Canciani e Grazia Mantella, che hanno segnalato notizie e materiale.

Alla stessa pagina del mio sito troverete anche la versione aggiornata di un documento sui diritti dei minori stranieri non accompagnati, curato da Elena Rozzi, di Save the Children.

Troverete, infine, il testo della proposta di direttiva sul ricongiungimento familiare, nella versione trasmessa dal Migration and Expulsion Working Party del Consiglio europeo allo SCIFA. Ho evidenziato in grassetto sottolineato le differenze tra questo testo e quello della proposta modificata prodotta dalla Commissione.

Cordiali saluti

sergio briguglio

19 febbraio 2003

nuovo rapporto di lavoro per stranieri regolarizzandi

Cari amici,

vi giro un messaggio di Silvia Canciani sulle disposizioni adottate da alcune prefetture (Bergamo e Bologna) in relazione all'assunzione da parte di un nuovo datore di lavoro del lavoratore straniero in attesa di regolarizzazione.

Gli articoli e il comunicato citati nel messaggio sono riportati alla pagina di febbraio 2003 del mio sito.

Cordiali saluti

sergio briguglio

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Cari amici dell'ASGI,

In questi giorni si è appreso, soprattutto attraverso le fonti di stampa,

che in alcune città le Prefetture ammettono il c.d. "subentro" , cioe'

l'assunzione regolare di un cittadino straniero, in attesa del permesso di

soggiorno in base alla procedura di regolarizzazione, da parte di un nuovo

datore di lavoro .

A tal proposito ad oggi, sappiamo che la Prefettura di Bergamo ha diffuso

un comunicato stampa con cui rende noto che "sono da ritenere LEGITTIMI

tutti i rapporti lavorativi insorti successivamente l'11 novembre 2002, con

datori di lavoro

DIVERSI da quello che ha presentato la dichiarazione di emersione del

lavoratore straniero, allorchè il primo rapporto di lavoro sia nel frattempo

cessato e purchè il nuovo datore di lavoro abbia regolarizzato la posizione

contributiva dell'interessato" Ringrazio Francesco Bernabini (Mappamondo,

Ravenna) che mi ha inviato il comunicato. Lo trovate di seguito.

Ad oggi solo alcune Prefetture hanno seguito l'esempio di Bergamo: l'ultima

in ordine di tempo, sembra essere Bologna, dove il Prefetto Sergio Iovino

(che lascera' il suo incarico il 28 febbraio 2003) "ha disposto che lo

straniero in attesa di regolarizzazione, il quale ha perso il lavoro per

motivi come il licenziamento o la chiusura dell'azienda, può trovarsi una

nuova occupazione senza incorrere in

sanzioni"(fonte: http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/chan/24/1:4151279:/2003/02/19)

Sarebbe interessante sapere quali altre Prefetture stanno seguendo l'esempio

di Bologna e Bergamo e, in particolare, se vi sono informazioni locali

circa :

-la posizione dei lavoratori che si hanno dato le dimissioni ( visto che le

poche circolari ministeriali sembrerebbero permettere solo ai lavoratori

licenziati il diritto ad avere un permesso di soggiorno di sei mesi, mentre

per chi da' le dimissioni, sembra sia dato potere discrezionale alle singole

Prefetture che dovrebbero poter decidere caso per caso);

- la possibilita' del "subentro" regolare di un nuovo datore di lavoro;

- eventuali rilasci di permessi di soggiorno per motivi umanitari ai

cittadini stranieri in attesa della regolarizzazione, per rientrare nel

proprio Paese per gravi motivi familiari.

Di seguito trovate l'articolo sulla Prefettura di Bologna e la possibilita'

di subentro, apparso su "L'eco di Bergamo" di oggi.

Cari saluti

silvia canciani

collaboratrice ASGI

14 febbraio 2003

circolare minlavoro; provenienza stagionali

Cari amici,

alla pagina di febbraio 2003 del mio sito (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/) troverete la circolare del Ministero del lavoro n.3/2003, relativa al decreto flussi per il 2003 e alla proroga dei termini previsti da quello per il 2002.

Rispetto a quanto ipotizzato in un mio precedente messaggio, faccio osservare che la circolare specifica nel modo seguente le categorie di lavoratori stranieri (stagionali) ammessi:

- cittadini provenienti da: Slovenia, Polonia, Ungheria, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Serbia, Croazia, Montenegro, Bulgaria e Romania;

- cittadini provenienti da paesi per i quali sono in vigore con l'Italia accordi bilaterali sul lavoro stagionale: Tunisia e Albania;

- cittadini provenienti da Paesi che hanno sottoscritto accordi di cooperazione in materia migratoria che, secondo la specificazione già contenuta nel citato D.P.C.M. del 15.10.2002, sono: Tunisia, Albania, Marocco, Nigeria, Moldavia, Sri Lanka ed Egitto;

- tutti i cittadini stranieri non comunitari titolari di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale per l'anno 2001 e 2002, intendendosi per tali coloro che ne hanno usufruito anche per uno soltanto dei due anni.

Rispetto alla lista di paesi da me raccolta, il Ministero del lavoro include quindi Nigeria, Moldavia, Sri Lanka ed Egitto, ed esclude Macedonia, Georgia, Svizzera.

Cordiali saluti

sergio briguglio

p.s.: Nel messaggio di ieri, relativo al voto del Parlamento europeo sulla direttiva su ingresso e soggiorno per lavoro, avevo osservato come fosse strano il fatto che, dei due emendamenti sulla "regolarizzazione a regime" proposti dalla Relatrice (uno per l'accesso al lavoro subordinato, l'altro per l'accesso al lavoro autonomo), fosse stato approvato solo il secondo.

Luciano Scagliotti mi segnala che il primo e' caduto per l'opposizione dei laburisti inglesi. Temono che pericolosi terroristi possano infiltrarsi nel mercato del lavoro come lavoratori dipendenti. Nessun problema invece se aprono piccole imprese...

13 febbraio 2003

risoluzione parlamento europeo sulla direttiva lavoro


Cari amici,

Luciano Scagliotti e Filippo Miraglia segnalano l'approvazione della risoluzione del Parlamento europeo in relazione alla proposta di direttiva sui criteri di ingresso e soggiorno per lavoro.

Potete trovare il testo (provvisorio) della risoluzione alla pagina di febbraio 2003 del mio sito.

Nella risoluzione vengono approvati molti emendamenti alla proposta di direttiva. I piu' interessanti, a una prima sommaria lettura, mi sembrano i seguenti:

a) possibilita' di rilascio di un permesso di sei mesi per ricerca di lavoro;

b) possibilita' di richiedere il permesso per lavoro non solo per chi si trovi legalmente ad altro titolo in uno Stato membro, ma anche per chi vi si trovi con permesso scaduto;

c) istituzione di un permesso di soggiorno per prestazione di servizi.

L'eventuale recepimento del primo punto da parte del Consiglio europeo (molto improbabile, purtroppo) costituirebbe una pietra miliare nella politica di immigrazione dell'Unione europea.

Il secondo punto corrisponde evidentemente a una forma ridotta di regolarizzazione a regime. Nel testo provvisorio della risoluzione riguarda il solo accesso al permesso per lavoro autonomo. Nel testo della relazione della Terron riguardava anche l'accesso al permesso per lavoro subordinato.

Riguardo al terzo punto, le condizioni dovrebbero essere facilitate rispetto al caso del lavoro subordinato, ma la lettura superficiale non mi ha permesso di apprezzare la semplificazione.

Cordiali saluti

sergio briguglio

7 febbraio 2003

direttive europee

Cari amici,

Paolo Bonetti mi segnala che la direttiva sugli standard minimi di accoglienza per richiedenti asilo e' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 6 Febbraio 2003.

Potete trovarla alla pagina di febbraio 2003 del mio sito.

Alla stessa pagina troverete la relazione sulla proposta di direttiva sui criteri di ingresso e soggiorno per lavoro, nella forma trasmessa all'assemblea del Parlamento europeo dalla Commissione per le liberta', i diritti la giustizia e gli affari interni. Molte delle proposte di emendamento contenute nella relazione sono estremamente avanzate.

Ringrazio Filippo Miraglia che ha segnalato il documento.

Cordiali saluti

sergio briguglio

5 febbraio 2003

provenienza lavoratori stagionali

Date: 12:20 PM 2/5/03 +0100

From: Sergio Briguglio

Subject:

Cari amici,

il decreto flussi per il 2003 (relativo all'ingresso di 60.000 lavoratori stagionali), stabilisce che possano rientrare nella quota fissata

"i lavoratori subordinati stagionali non comunitari di Paesi di cui e' stata accettata l'adesione all'Unione europea (Slovenia, Polonia, Ungheria, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceca, Slovacchia), di Serbia, Croazia, Montenegro, Bulgaria e Romania, nonche' di Paesi per i quali sono in vigore con l'Italia accordi bilaterali sul lavoro stagionale, di quelli che hanno sottoscritto specifici accordi di cooperazione in materia migratoria e altresi' i cittadini stranieri non comunitari titolari di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale nell'anno 2001 e 2002.".

Mi risulta che

a) i paesi per i quali sono in vigore accordi bilaterali sul lavoro stagionale sono attualmente Tunisia e Albania;

b) i paesi non appartenenti all'Unione europea che hanno sottoscritto accordi in materia migratoria (in vigore) sono Polonia, Slovenia, Macedonia, Romania, Georgia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Estonia, Jugoslavia, Croazia, Albania, Bulgaria, Marocco, Slovacchia, Tunisia, Svizzera.

In definitiva, dovrebbero poter essere ammessi i lavoratori stagionali che provengano dai seguenti paesi:

Polonia, Slovenia, Macedonia, Romania, Georgia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Estonia, Jugoslavia, Croazia, Albania, Bulgaria, Marocco, Slovacchia, Tunisia, Svizzera, Repubblica Ceca, Serbia, Montenegro.

Cordiali saluti

sergio briguglio