10 dicembre 2007

sicurezza, nordest e corriere della sera

Cari amici,
nell'articolo "Il Nordest e la giustizia fai da te" (Corriere della sera, 8 dicembre), Antonio Stella affronta il problema dei livelli di criminalita' effettivamente misurati nel nostro paese (e nel Nordest in particolare) e di come tali livelli siano percepiti dalla popolazione. L'articolo di Stella e' discutibile, come tutti gli articoli, ma chiaro ed argomentato. Fuorviante e' invece la presentazione grafica di alcuni dati (di per se' corretti) forniti da Marzio Barbagli. Quei dati sono contenuti nel Rapporto sulla Criminalita' in Italia, curato dal Ministero dell'interno in collaborazione con un gruppo di lavoro presieduto dallo stesso Barbagli, e il rapporto puo' essere scaricato dal link http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/notizie/sicurezza/0993_20_06_2007_Rapporto_Sicurezza_2006.html

Perche' la presentazione e' fuorviante? I dati sugli omicidi sono riportati nella forma (legittima, sia chiaro!) di "un omicidio per n abitanti". Al dato di ogni anno viene affiancata una striscia colorata di lunghezza proporzionale a... n. In questo modo la striscia piu' lunga (che il lettore frettoloso immagina associata alla situazione con maggior numero di omicidi) e', in realta', quella che corrisponde alla situazione piu' tranquilla. Per completare l'inganno, questa striscia e' riportata in colore rosso-pericolo, mentre le altre sono riportate in un celestino pallido e angelico. Si noti che la striscia incriminata e' proprio quella dell'ultimo anno considerato (il 2005). In questo modo, il lettore frettoloso si indigna per il pericolo che assedia ormai in modo intollerabile lui e i suoi cari, e non si accorge che il numero di omicidi per abitante e' diminuito, rispetto ai bei tempi andati (fine '800), di un fattore 16, e rispetto all'inizio degli anni 80, di un fattore 4.


Per quanto riguarda i borseggi, il grafico riporta accidentalmente i soli dati per il 1984 (circa 67 mila), per il 1996 (circa 115 mila) e per il 206 (circa 156 mila), uniti da una bella retta. (Per inciso: si tratta di una larga striscia rossa; si sa che per due punti, comunque collocati, passa una e una sola retta; i fisici sanno anche che per tre punti, comunque collocati, si puo' far passare qualunque retta, purche' abbastanza grossa...). Con quei dati, la retta e' impennata, ovviamente, verso l'alto, e il lettore frettoloso comincia a sentirsi le mani di un borseggiatore (probabilmente straniero) in tasca. Se e' meno frettoloso, e legge l'articolo, trova un po' di conforto, perche' scopre che, almeno a Padova, i borseggi sono calati, dal 2004 al 2005, del 19 per cento. Gli vien voglia di trasferirsi a Padova, infischiandosene del frignare dei sindaci del Nordest, pur di preservare l'esclusiva sulle proprie tasche. Se pero' andasse a leggersi i dati riportati nel Rapporto del Ministero dell'interno, troverebbe che i borseggi erano gia' 146 mila nel 1990 (a dispetto della modestissima presenza di immigrati in Italia) e piu' di 165 mila nel 1999. Il numero di borseggi, quindi, al di la' delle percezioni degli avventori del Bar Sport, non si sta affatto impennando. A dispetto, questa volta, della crescente presenza di immigrati.

Per quanto riguarda, infine, le rapine, vengono considerati, con la stessa parsimonia, i valori delle denunce presentate nel 1996 e nel 2006 (approssimativamente 31 mila, contro 50 mila: un aumento, in dieci anni, di oltre il 60 per cento). Si sorvola pero' sul fatto che nel 1991 (pochissimi immigrati presenti) le denunce per rapina erano state circa 40 mila. Qui un aumento c'e', e gli immigrati la loro parte la fanno, ma, insomma, dal '91 le rapine sono aumentate del 25 per cento; il numero di immigrati, di circa il 500 per cento...

E ancora: una tabella mostra che la frequenza di rapine agli sportelli (bancari e postali) e' in Italia spaventosamente piu' alta che negli altri paesi europei. Qui si tace il fatto che - lo dice il solito Rapporto - l'apporto della criminalita' straniera per questo specifico reato e' evanescente: nel 2006, il 3 per cento del totale per le rapine in banca; il 6 per cento per quelle negli uffici postali. Si tace anche che, tra gli stranieri denunciati per rapine in banca, prevalgono i tedeschi; tra quelli denunciati per rapine agli uffici postali prevalgono gli irlandesi (ancora dal Rapporto del Mininterno).


La criminalita', in Italia, e' un problema. Lo e' da sempre. Lo e', certamente, anche quella dovuta agli stranieri che vivono in Italia. La percezione comune dei problemi va tenuta nel debito conto per avviare l'analisi di quei problemi e per individuare le contromisure. Ma
a) la percezione spesso e' guidata ad arte da come la realta' viene cucinata da stampa e TV;
b) non si puo' far passare la percezione per analisi. Ne' ci si puo' far guidare dalla percezione per determinare le terapie. Nello stesso modo in cui, se un passeggero di un aereo di linea ha una crisi di panico e grida "non respiro piu', voglio uscire", merita tutta l'attenzione, ma non che gli si apra il portellone a diecimila metri da terra.


Cordiali saluti
sergio briguglio

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