31 gennaio 2012

circolare mininterno sul contributo

Cari amici,
alla pagina
http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2012/gennaio/circ-interno-27-1-2012.pdf
troverete il testo della circolare del Ministero dell'interno che da'
istruzioni in relazione al versamento del contributo per il rilascio
e il rinnovo del permesso di soggiorno.

Ringrazio Gabriella Prestileo, che mi ha inviato la circolare.

Due considerazioni:

1) Il Ministero chiarisce come l'eventuale mancato pagamento del
contributo sia da considerare irregolarita' sanabile e come la
verifica del pagamento spetti all'Ufficio immigrazione della questura.

Osservo come non sia legittima la prassi secondo la quale Poste
italiane non accetterebbe "i kit sprovvisti del bollettino
comprensivo di entrambi i contributi" (quello gia' dovuto per il
servizio postale e quello appena entrato in vigore).

Mi auguro che il Ministero dell'interno provveda immediatamente a
dare istruzioni alle Poste, perche' i suoi funzionari evitino di
attribuirsi compiti che la legge non assegna loro. Sarebbe come se il
funzionario pretendesse di valutare se il reddito del lavoratore che
chiede il rinnovo sia adeguato o meno.

2) Il Governo, che sta dimostrando coraggio in molte scelte, non sia
pavido rispetto alla cancellazione di una disposizione frutto della
stupidita' di una maggioranza politica che non e' piu' in grado di
nuocere. Introduca nel decreto-legge sulle semplificazioni una
disposizione che cancelli quelle, sul contributo, introdotte dalla L.
94/2009.

E, se vuole risparmiare denaro pubblico ed energie, cancelli anche le
disposizioni che impongono la sottoscrizione dell'accordo di
integrazione. L'Italia non ha soldi da buttare per compensare Cota,
Bricolo e Maroni di cio' che una natura matrigna ha negato loro.

Cordiali saluti
sergio briguglio

26 gennaio 2012

libro verde sul ricongiungimento

Cari amici,
alla pagina
http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2012/gennaio/risp-libro-verde-ricong.html
potrete trovare le risposte alle domande poste dal LIbro verde della
Commissione europea sul ricongiungimento familiare dei cittadini dei
paesi terzi.

Potete scaricare il testo del Libro verde dalla pagina
http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2012/gennaio/libro-verde-ricongiung.pdf.


Si tratta di un documento molto aperto, di segno assolutamente
contrario a quello di recenti prese di posizione del Governo olandese
(http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2011/settembre/position-paper-olanda.pdf).

Credo che sarebbe molto utile se pervenissero alla Commissione anche
pareri di soggetti autorevoli in materia.

Cordiali saluti
sergio briguglio

8 gennaio 2012

sul decreto mininterno 27/10/2011

Cari amici,
vi segnalo alcuni aspetti critici del Decreto del Ministro dell'interno 27/10/2011, contenente le linee-guida per l'attuazioen dei programmi di rimpatrio volontario e assistito di cui all'art. 14-ter D. Lgs. 286/1998 (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2012/gennaio/decr-interno-27-10-2011.html).

Nel decreto viene individuato l'ordine tra le categorie di possibili fruitori dei programmi di rimpatrio assistito da rispettare, in sede di attuazione dei programmi stessi, in un contesto di risorse limitate che non consenta di recepire tutte le richieste.

Al primo posto di questa graduatoria stanno, coerentemente con quanto stabilito dal comma 2 dell'articolo 14-ter, gli stranieri appartenenti alla categoria dei "soggetti vulnerabili" (persone affette da disabilita', anziani, minori, componenti di famiglie monoparentali con figli minori, vittime di gravi violenze psicologiche, fisiche o sessuali), cui la riforma dell'estate scorsa garantisce modalita' di allontanamento compatibili con la condizione specifica.

Al secondo posto stanno le vittime di tratta e i titolari di protezioen internazionale. Non si tratta, evidentemente, di soggetti da allontanare, ma di persone che decidono spontaneamente di tornare nel proprio paese. La cosa e' compatibile con il dettato del comma 1 dell'articolo 14-ter, non essendo questi programmi istituiti solo in funzione dell'allontanamento.

Al terzo posto troviamo gli stranieri che non soddisfano piu' le condizioni per il rinnovo del permesso. Si tratta anche in questo caso di persone ancora in posizione regolare, tenute pero' a lasciare l'Italia per l'impossibilita' di prolungare il loro soggiorno legalmente.

Agli ultimi due posti vi sono, nell'ordine, gli stranieri trattenuti in CIE a seguito di un provvedimento di espulsione o respingimento non immediatamente eseguito e gli stranieri cui sia stato concesso (in base alla riforma recente) un termine per il rimpatrio volontario.

Ho due osservazioni, in proposito.

1) Configurandosi il rimpatrio assistito come elemento favorevole allo straniero, lascia perplesso il fatto che venga privilegiata la categoria dei trattenuti in CIE rispetto a quella, piu' "meritevole", di coloro che hanno ottenuto la concessione di un termine per il rimpatrio volontario.

E' possibile, pero', intuire la ratio di questa scelta: dal momento che condizione necessaria per l'ammissione al rimpatrio assistito e' che lo straniero richiedente sia in possesso di documento di riconoscimento o che, almeno, ne sia stata accertata l'identita' (art. 3, comma 3 del decreto), i programmi di rimpatrio assistito potrebbero contribuire ad abbreviare il periodo di permanenza media nei CIE. Gli stranieri sottoposti a trattenimento potrebbero, infatti, trovare conveniente collaborare, anche tardivamente (ossia, a trattenimento gia' disposto), alla procedura di identificazione, con l'obiettivo di fruire di quei programmi. A risorse limitate, allora, meglio, dal punto di vista dell'amministrazione, destinarle prioritariamente ai trattenuti che non a quanti siano stati ammessi al rimpatrio volontario: la collaborazione di questi ultimi e' cosa gia' acquisita; quella dei primi e' ancora da ottenere.

Questa preferenza accordata ai trattenuti in CIE puo' tradursi in fatti positivi  per un gran numero di stranieri espellendi, soprattutto alla luce delle disposizioni molto restrittive con cui il decreto-legge 89/2011 disciplina la concessione del termine per il rimpatrio volontario. Perche' queste conseguenze positive siano effettive, pero', e' necessario che l'ammontare delle risorse riservate al finanziamento del rimpatrio assistito sia congruo.

Noto come un approccio generoso converrebbe anche allo Stato: in mancanza di fondi, lo straniero trattenuto si guarderebbe bene dal collaborare alla procedura di identificazione, sapendo che l'insuccesso di questa lascia allo Stato poche possibilita' di eseguire effettivamente l'allontanamento. E il trattenimento prolungato di uno straniero puo' costare piu' di 30.000 euro (costava 55 euro al giorno nel 2008).

2) E' stata dimenticata una categoria intermedia tra le due considerate al punto 1): quella degli stranieri che, destinatari di un provevdimento di espulsione coattiva, sono immediatamente allontanabili, senza che si debba ricorrere al loro trattenimento in CIE.

Mi si puo' obiettare che per questa categoria non ha senso porsi il problema di un rimpatrio assistito. L'obiezione pero' non e' fondata: il rimpatrio assistito dovrebbe comportare - come detto - vantaggi economici per lo straniero, e non c'e' motivo per escludere chi appartenga a questo gruppo intermedio. Penso in particolare allo straniero in possesso di passaporto, ma privo di risorse e di alloggio; questo straniero non gode della concessione di un termine per il rimpatrio volontario (e' considerato "a rischio di fuga", in base ad art. 13, comma 4-bis D. Lgs. 286/1998) ed e' allontanabile immediatamente. L'esclusione dai potenziali benefici di un rimpatrio assistito lo indurrebbe ad occultare, in una prima fase, il passaporto, in modo da poter "godere" del trattenimento e - forse - dell'ammissione al programma di rimpatrio!

Cordiali saluti
sergio briguglio

5 gennaio 2012

sul contributo per il permesso di soggiorno

Cari amici,
vi propongo alcune considerazioni sul contributo, compreso tra 80 e 200 euro, previsto per rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno.


1) le disposizioni sul contributo sono frutto di un emendamento di Bricolo e co. (Lega Nord) al ddl sicurezza (poi, L. 94/2009). L'importo indicato dall'emendamento era di 200 euro in tutti i casi. Poi, il Governo presento' un suo emendamento, che rinviava al decreto ministeriale ora pubblicato e indicava un range da 80 a 200 euro.


2) La destinazione del contributo e' indicato da un'altra disposizione della L. 94/2009 (ora art. 14-bis, co. 2 D. Lgs. 286/1998, relativo al Fondo rimpatri):

"2. Nel Fondo di cui al comma 1 confluiscono la meta' del gettito conseguito attraverso la riscossione del contributo di cui all'articolo 5, comma 2-ter, nonche' i contributi eventualmente disposti dall'Unione europea per le finalita' del Fondo medesimo. La quota residua del gettito del contributo di cui all'articolo 5, comma 2-ter, e' assegnata allo stato di previsione del Ministero dell'interno, per gli oneri connessi alle attivita' istruttorie inerenti al rilascio e al rinnovo del permesso di soggiorno."


3) Il Decreto ministeriale appena pubblicato altera - in modo che mi sembra illegittimo - la destinazione della "quota residua", operando una ulteriore suddivisione:

"3.  La  restante  quota  del  gettito  conseguito   attraverso la riscossione del contributo di  cui  all'art.  1,  e' riassegnata  ai pertinenti  capitoli  dello  stato  di previsione  della  spesa  del Ministero dell'interno, come segue:
    40% alla missione «Ordine pubblico e Sicurezza» di competenza del Dipartimento della Pubblica Sicurezza;
    30% alla  missione  «Amministrazione  generale  e  supporto alla rappresentanza di Governo e dello Stato sul territorio» di competenza del Dipartimento per le  politiche  del  personale  finalizzata  alle attivita' di competenza degli Sportelli unici;
    30% alla  missione  «Immigrazione,  accoglienza  e garanzia  dei diritti» di competenza del Dipartimento  per  le  Liberta'  civili  e l'immigrazione  per  l'attuazione  del  Regolamento  sull'Accordo  di integrazione previsto dall'art.  4-bis  del  decreto  legislativo  25 luglio 1998, n. 286."


4) Osservo come una quota del 70% dell'intero ammontare sia destinata alla realizzazione di obiettivi di pubblica utilita' (rimpatri di espellendi e sicurezza), dei quali, pero', i contribuenti (immigrati regolari) non si avvalgono in modo particolare. Quella quota corrisponde ha percio' natura di imposta. Assoggettare a un'imposta del genere solo gli immigrati regolari (e non gli italiani) viola - mi pare - l'articolo 3 della Costituzione.


5) Una quota del 15% e' destinato all'attuazione dell'Accordo di integrazione. Se fosse destinata all'integrazione degli stranieri (es.: realizzazione di corsi di lingua italiana), si tratterebbe di una tassa, assolutamente legittima. L'Accordo di integrazione, pero', difficilmente puo' essere descritto come un servizio prestato allo straniero. Si tratta, in realta', di un esame al quale lo straniero e' sottoposto: se lo supera, ha vantaggi irrisori; se non lo supera, subisce un danno (di entita' variabile) sotto il profilo della permanenza legale in Italia. Scambiarlo per "integrazione" e' come confondere gli esami di terza media con la scuola dell'obbligo.

Per di piu', l'Accordo di integrazione e' frutto di un capriccio dei leghisti di cui sopra. E' totalmente inutile, e non serve minimamente a indirizzare l'immigrato lungo un percorso positivo (rinvio a questo mio messaggio di qualche tempo fa per i dettagli: http://briguglio.blogspot.com/2011/11/ancora-sul-dpr-1792011.html).

Fossi nel Governo, non avrei alcuna esitazione nell'emanare domani stesso un decreto-legge che abroghi le disposizioni corrispondenti.


6) Una quota del 15% e' destinata al funzionamento degli Sportelli Unici e si configura quindi come tassa. Nulla da eccepire, quindi, in linea di principio. Osservo pero' come il 15% di 200 euro ammonti a soli 30 euro.


7) Quanto al proporzionamento, ventilato in questi giorni, al reddito degli stranieri, credo che questo non altererebbe quanto ho scritto ai punti 4 e 5 qui sopra. Renderebbe certamente piu' equa la contribuzione al funzionamento degli Sportelli unici. Attenzione pero': ci sono categorie di immigrati privilegiati, che non dispongono necessariamente di redditi (es.: quelli che soggiornano in Italia per residenza elettiva, godendo di rendite).


Cordiali saluti
sergio briguglio

3 gennaio 2012

versione aggiornata del manuale; decreti ministeriali

Cari amici,
vi segnalo alcuni documenti sul mio sito:

1) alla pagina
http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2012/gennaio/manuale-normativa-19.html,
la versione del manuale sulla normativa, aggiornato al 31 Ottobre
2011;

2) alla pagina
http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2012/gennaio/decr-interno-27-10-2011.html,
il decreto del Ministro dell'interno contenente le linee guida per
l'attuazione dei programmi di rimpatrio assistito di cui all'art.
14-ter D. Lgs. 286/1998;

3) alla pagina
http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2012/gennaio/decr-economia-6-10-2011.html,
il decreto del Ministro dell'economia che disciplina il contributo
per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno.

Cordiali saluti
sergio briguglio

2 gennaio 2012

quadro della normativa aggiornato

Cari amici,
alla pagina
http://www.stranieriinitalia.it/briguglio/immigrazione-e-asilo/2012/gennaio/sinottico-normativa-29.html
del mio sito troverete la versione del quadro completo della
normativa sull'immigrazione aggiornata al 31/12/2011.

Include gli effetti di due sentenze della Corte Costituzionale
(329/2011 e 331/2011), la modifica al D. Lgs. 286/1998 apportata dal
decreto "salva Italia" e il DPR 179/2011 (sull'accordo di
integrazione; notate pero' che le disposizioni contenute in
quest'ultimo provvedimento si applicheranno solo a partire dal
prossimo 10 Marzo).

Saro' grato a chi vorra' segnalarmi errori o omissioni.

Auguri di buon anno
sergio briguglio